PIRANESI e “La realtà utopica” – I contemporanei “Nel segno di P.”

4 Dic 2022 - News, News

PIRANESI e “La realtà utopica” – I contemporanei “Nel segno di P.”

Villacidro, 4 dicembre 2022. La mostra La Realtà Utopica   consiste in venticinque incisioni realizzate tra il 1745  e il 1778 da Giambattista Piranesi.  Il corpus è composto da una selezione di incisioni riguardanti le principali serie di Giambattista Piranesi: Carceri d’Invenzione (1745)–Dimostrazione dell’emissario del Lago Albani (1762)– Vasi ,candelabri, cippi, sarcofagi,tripodi, lucerne, ed ornamenti antichi (1778)- Vedute di Roma(1757/1775).

Inquietanti e fortemente visionarie, le Carceri di Giovanni Battista Piranesi, detto Giambattista (Mogliano Veneto, 4 ottobre 1720 – Roma, 9 novembre 1778), rappresentano un imprescindibile riferimento all’immaginario artistico di tutti i tempi. Dal 7 dicembre 2022 al 8 gennaio  2023, un potente nucleo iconografico composto da venticinque  opere provenienti dalla GALLERIA CERIBELLI di Bergamo . “Piranesi – La realtà utopica” , una preziosa esposizione sostenuta dal Comune di Quartu S.Elena e prodotta e organizzata dal Museo Magmma di Villacidro. 


E’ lo sguardo di un architetto, di uno scenografo, di un conoscitore della storia romana, di un artista educato al rigore prospettico del vedutismo veneziano e, infine, è lo sguardo di un visionario: un fabbricatore di utopie che recuperando le forme antiche attraverso l’eccellenza della tecnica incisoria, si fa portavoce eloquente della romanità e della sua resurrezione in un mondo nuovo.

 Piranesi è stato senza dubbio, fonte di ispirazione tecnica di Francisco Goya. Piranesi e Goya: due mondi a confronto, due artisti entrambi nati e vissuti nel secolo dei lumi che hanno scelto, con modalità e stili diversi di esprimere il loro talento visionario. L’eclettismo delle sue opere e la versatilità del suo estro creativo rendono Piranesi un artista difficilmente inseribile all’interno di una schematicità dettata da una suddivisione in stili o correnti artistiche.

In contemporanea alla mostra , sarà allestita una esposizione collaterale di  artisti selezionati dalle ultime due edizioni del Premio Internazionale Marchionni,  titolata “Nel segno di P.”,  che affrontano le tematiche del Piranesi secondo una visione contemporanea ed attuale. E’ un occasione per confrontarsi con un  grande maestro del passato e riscoprire virtualmente l’ambiente magico di un’atelier dove il contemporaneo attinge dal passato per sublimare l’arte in tutti i suoi aspetti.

Tina SGRO’, Michele CARA, Simone PRUDENTE, Fabio RIAUDO, Andrea SAVAZZI, Morgan ZANGROSSI, Irene BIGNOTTI, Diego VARGIU, Marco POMA, Roberta CONGIU, Max MAZZOLI, Gavino GANAU, Giampiero ABATE.

Sul percorso artistico degli artisti abbiamo voluto  coglierne quei tratti distintivi che potessero in qualche maniera accomunarli al solco tracciato da Giovan Battista Piranesi.

In questi autori c’è un aspetto comune che li contraddistingue: far parte della nostra comunità .

Una comunità che nel tempo si è formata e sviluppata grazie al Premio Marchionni:  artisti selezionati,  da un Comitato Scientifico di livello internazionale  , non solo per le loro capacità tecniche,  indiscutibili, ma soprattutto per quell’alone di appartenenza a quel mondo dell’arte che è pregna di cultura, di conoscenza legate a logiche  di contaminazioni.

I  lavori presentati sono per la maggior parte appartenenti ai singoli percorsi degli autori coinvolti e non necessariamente realizzati per l’occasione. Opere che contengono elementi riconducibili a contaminazioni inconsapevoli dettate dalla ricerca e dalla sperimentazione; captazioni da esperienze visive e da confronti conviviali in cenacoli colti e intimi implementati da frequentazioni di gallerie , fiere e musei d’arte contemporanea oltre tirreno.

E’ stato un azzardo voluto.  L’approdo conseguente ad una riflessione. Rileggendo  Piranesi , siamo incappati in uno dei suoi assunti, coincidente con l’idea   che l’arte ha perpetrato se stessa nella storia recente. Con attori diversi.  Piranesi: “…  l’obiettivo è di impedire la perdita della significazione del monumento antico quale memoriale del ricordo, un  monito, perpetuabile nel tempo ..” Da affini.