Premio Comitato Scientifico – Liliana CECCHIN Simone PRUDENTE

1 Ott 2023 - News, News

Premio Comitato Scientifico – Liliana CECCHIN Simone PRUDENTE

Villacidro, 30 settembre 2023 – Inaugurata sabato 30 settembre nelle sale del Museo Magmma la doppia personale di Liliana CECCHIN e Simone PRUDENTE. I due artsiti, che già in precedenza sono stati premiati nell’ambito del Premio Marchionni, sono stati scelti dal Comitato Scientifico del Premio e del Magmma per il loro importante contributo alla crescita del Premio Marchionni stesso, ma soprattutto per il loro valore in ambito artistico a livello nazionale.

L’esposizione comprende 25 tele è attraversano gli ultimi anni della produzione dei due artisti.

Il Premio internazionale d’arte Rossopassione nasce nel 2017 con lo scopo di trovare l’opera che maggiormente si avvicina ai desideri di possesso, ma anche quella che maggiormente si accosta, con criteri neuroscientifici, ad una percezione ottica positiva nell’individuo. Elemento essenziale è il colore rosso. Per questo Rossopassione di fatto è realmente una sperimentazione: può coniugare la ricerca artistica dell’autore con le aspettative sensoriali dello spettatore/collezionista. La valutazione è sul rapporto tra arte/colori/ e percezione visiva cogliendo quegli aspetti positivi che un’opera, a prescindere dalla tematica espressa, può generare nell’individuo.

COMITATO SCIENTIFICO MUSEO MAGMMA: Arialdo CERIBELLI, Vitaliano ANGELINI, Umberto PALESTINI, Adriano CORSI, Laura MARTINELLI

Liliana CECCHIN Nasce a Santhia’ (VC), vive e lavora a San Benigno Canavese .
Ha conseguito la Maturita’ artistica al Liceo Artistico Primo di Torino e frequentato lo studio torinese del Prof. Romano Campagnoli dove ha acquisito le nozioni incisorie. Finalista nel 2001 e nel 2004 al Premio Arte Mondadori, ha vinto nel 2004 il Premio Olivero a Saluzzo e nel 2008 il Premio Artemisia ad Ancona. Presente nel 2012 alla Biennale di Venezia- Sala Nervi Torino- curata da Vittorio Sgarbi, finalista al premio internazionale CBM , vincitrice della residenza d’artista al Premio Marchionni 2016. Tra le numerose rassegne nazionali e internazionali a cui ha partecipato si segnalano Art Salzburg, Daegu-Milano Artexibition Corea del sud, Lineart Gent Belgio, Saluzzo arte.
Mostre personali: Chiostri di Santa Caterina Finalborgo, Galleria Previtali Milano, Galleria Gnaccarini Bologna, Galleria Punto sull’Arte Varese, Comune di Ranzo (IM) , Ecomuseo del Freidano Settimo Torinese, Comune di Ceres.
Alcune tra le numerose collettive: La Giardinera, Settimo Torinese, Biffi arte Piacenza, Palazzo Pirola Gorgonzola, Regione Piemonte, Torino, Magmma Villacidro (CA).

Scrive Alessandra Redaelli (Mostra “Gente che va, gente che viene” Ecomuseo del Freidano Settimo Torinese Dicembre 2015)
………”Corpi che corrono, sguardi che si incrociano senza cogliersi, visi fuori fuoco o addirittura assenti in inquadrature che mettendo al centro focale del quadro la superficie vuota del pavimento raccontano l’abisso del non incontro, della non comunicabilità. Il pennello si fa vibrazione, come la frenesia del fare si comunicasse alla materia stessa delle persone, degli oggetti. Il movimento diventa , soprattutto nei lavori piu’ recenti, moltiplicazione del reale in una visione dinamica che per certi versi si puo’ leggere come un omaggio alle sperimentazioni storiche di Balla e Boccioni, ”…….

Simone PRUDENTE è nato a Pordenone nel 1978. E’ docente ed artista e la sua opera è sempre stata legata alla sua terra natale, luogo che lo coinvolge e dal quale trae spesso ispirazione.
Ha vinto la Targa d’oro al concorso “Arte 2014” indetto dalla rivista “Arte” di Cairo Editore ed ha vinto anche il “Premio Biffi 2014” organizzato dallo sponsor dell’evento. Formatosi artisticamente da autodidatta, successivamente, grazie al Premio, ha studiato presso la prestigiosa Central Saint Martins School of Art di Londra, lavorando con la pittrice internazionale Ewa Gargulinska.
La sua pittura è caratterizzata da un tratto semplice, minimalista e, spesso, ironico. Nei suoi quadri racconta storie, dove il titolo è la chiave di lettura e porta l’osservatore in un luogo-non luogo, uno “standby spaziale” dove le persone possono raccogliersi intorno al soggetto ed entrare in sintonia con esso; un filo nero, sempre presente, è il “trait d’union” che lega le opere tra loro. Delle sue tele viene evidenziato, da chi le osserva, il “tratto semplice, deciso e molto narrativo” e viene apprezzata “ la capacità di gestire con originalità e audacia lo spazio della tela” che genera “ un senso di smarrita e divertita inquietudine”